Aperta un'inchiesta sull'incidente nel quale ha perso la vita la piccola Sofia

L’Alfa 156 coinvolta nello scontro mortale sulla ss 289 (© foto S. Novellu)

Alla guida dell’Alfa Romeo forse il figlio di Pireddu, risultato positivo all’alcol test

Gli inquirenti non si pronunciano in merito all’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica e le indagini rimangono chiuse nel più stretto riserbo.

Dalle prime indiscrezioni pare che alla guida dell’Alfa Romeo protagonista dell’incidente nel quale ha perso la vita la piccola Sofia, in seguito al violentissimo urto che ha travolto e sbalzato in un dirupo la Renault Megan a bordo della quale essa viaggiava insieme alla propria famiglia, ci fosse l’operatore socio sanitario 31enne Antonio Pireddu, e non il padre Raimondo.

Fatto ancora più eclatante, data l’ora in cui si è verificato l’incidente, le nove del mattino, è che ai controlli di rito, Antonio Pireddu sia risultato positivo all’alcol test, fatto che, se si dovesse accertare che fosse lui alla guida, aprirebbe nuovi scenari che farebbero scattare nei suoi confronti l’accusa di omicidio colposo.

Lui intanto nega di essere stato il conducente dell’Alfa killer.

Ogni ipotesi sulla dinamica dell’incidente al momento resta aperta, dal semplice frontale al sorpasso azzardato che ha generato una carambola tra le auto. Risultano anomali, infatti, per trattarsi di un semplice frontale,  i danni riscontrabili sull’Alfa Romeo, sul lato passeggero, anziché sul lato guida.

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Sonia