Immagini raccapriccianti: l’istruttore si filmava con le bambine in espliciti atteggiamenti sessuali
Durante la conferenza stampa è stato solo detto che si filmava mentre consumava rapporti sessuali con minorenni o, diciamolo pure con bambine che probabilmente non superavano i dieci o massimo gli undici anni di età. Da sottofondo alle immagini, un audio di quelli che ti fanno accapponare la pelle: da una parte le urla e i pianti delle piccole dall’altra i gemiti dell’istruttore subacqueo.
Per Sergio Granata, 58 anni, incensurato, istruttore subacqueo originario del Ferrarese ma da anni residente a San Teodoro, dove risulta essere titolare di un Diving Center, si trattava di un semplice e puro divertimento che rientrava nella logica del turismo sessuale, e di fatto lo era. Peccato che i protagonisti dei suoi incontri fossero bambine di paesi poverissimi nei quali anche un banalissimo costume da bagno acquista un valore immenso.
Granata, abbastanza noto dove risiede perché amante dei locali e della bella vita, solito farsi fotografare con i vip del mondo dello spettacolo, si recava spesso all’estero: Asia, America Latina e Africa erano le sue mete preferite.
Nei cosiddetti paesi del “terzo” e “quarto” mondo adescava le sue vittime che vivevano in condizioni di estrema povertà e disagio sociale. Ragazzine dai tratti somatici orientali o caraibici alle quali in cambio di prestazioni sessuali egli sovente faceva dei “regalini” costituiti da costumi da bagno, borse, capellini ed altri beni di scarso valore economico e in alcuni casi anche soldi.
Le indagini hanno avuto inizio a luglio del 2013, quando i Carabinieri della Tenenza di San Teodoro, su segnalazione di alcuni cittadini, rinvenivano e recuperavano una cassaforte danneggiata con all’interno documenti personali, carnet di assegni, varie tessere di compagnie aeree ed altro materiale tra cui più di mille videocassette per telecamera. Da un controllo eseguito, i militari accertavano che i documenti trovati all’interno della cassaforte risultavano essere intestati all’arrestato che, circa un anno prima, aveva denunciato proprio il furto di una cassaforte.
Durante le operazioni di ispezione del materiale rinvenuto, i militari si rendevano conto che nei filati contenuti nelle videocassette, erano apposte delle etichette che facevano riferimento a presunti filmati pornografici.
A quel punto, presa visione delle videocassette, (oltre mille i filmati e le immagini passate in rassegna con più di dieci ore di lavoro giornaliere da parte dei Carabinieri) hanno potuto constatare che le stesse contenevano immagini pedopornografiche e che gran parte dei filmati ritraevano Granata in atteggiamenti sessuali con ragazze inequivocabilmente minorenni.
Sergio Granata, una volta informato dai Carabinieri del ritrovamento della sua cassaforte, si è presentato immediatamente presso gli uffici della Tenenza, sollecitandone la restituzione.
Gli inquirenti, consapevoli della presenza delle immagini, mentre lui reclamava insistentemente le videocassette, ne hanno informato l’autorità giudiziaria e, su delega del titolare delle indagini, il sostituto Procuratore della Repubblica, Danilo Tronci, hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione dell’indagato dove hanno rinvenuto e sequestrato numeroso materiale informatico, (computer portatili, hard disk, pen drive, dvd ecc) nonché ulteriori videocassette per telecamera e diapositive. Un’altra parte del materiale trovato nell’abitazione si riferiva a innumerevoli immagini e filmati pedopornografici, reperiti dal presunto pedofilo su internet, nel quale questa volta i protagonisti sono anche bambini e bambine palesemente di pochi anni di età.
Tra le immagini più raccapriccianti, quella di un bambino legato mani e piedi (e con la bocca chiusa con lo scotch) vittima di violenza. La foto con ogni probabilità è stata scattata nel cortile dell’indagato a San Teodoro.
Per Granata gli arresti di sono scattati nelle prime ore di questa mattina e attualmente si trova rinchiuso nel carcere di Badu ‘e Carros: dovrà rispondere davanti al giudice dei reati di utilizzo di minori di anni diciotto nella produzione di materiale pornografico e detenzione di materiale pornografico.
Reati ben più gravi del semplice abuso sessuale secondo i comma 603 e 604 del Codice Penale, per i quali, la pena prevista non sarebbe inferiore ai 12 anni di carcere.
Le indagini condotte dai Carabinieri della Tenenza di San Teodoro sono state coordinate dal Luogotenente Fabiano Mulas e dai Marescialli Capo Davide Cardinali e Pasquale Pischedda in sinergia con la Compagnia di Siniscola guidata dal Capitano Andrea Senes.
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