Cosa c’entrano i Carabinieri della Compagnia di Budoni e Siniscola con l’omicidio di Enzo Albanese, un intermediario immobiliare quarantaduenne di Milano, ucciso nella notte tra il 2 e il 3 maggio a Natal, in Brasile?
L’uomo è stato assassinato con sei colpi di pistola esplosi da due uomini mascherati a bordo di un ciclomotore.
Il filo conduttore della storia sono i parenti della vittima, proprietari di una casa a Budoni. Nello specifico, il 6 maggio scorso, la sorella e i genitori di Albanese, dopo aver appreso dell’omicidio dalla moglie di quest’ultimo, si sono recati presso la stazione di Budoni per denunciare il fatto è capire se le Forze dell’ordine italiane potevano intervenire nella vicenda.
L’Arma dei Carabinieri si è impegnata a risolvere un caso di omicidio che, se avesse seguito i tempi e le procedure della giustizia Brasiliana, sarebbe stato certamente archiviato. In Brasile, infatti, c’è un alto tasso di criminalità e gli omicidi sono all’ordine del giorno, quindi passa tanto tempo prima che vengano aperte le inchieste.
In questo caso, invece, una serrata attività investigativa effettuata (peraltro senza mai muoversi dalla Sardegna) dai Carabinieri di Budoni, coordinati dal Capitano della Compagnia di Siniscola Andrea Senes, in collaborazione con le autorità brasiliane, ha permesso di individuare in Pietro Ladogana (pregiudicato romano quarantatreenne), residente da diverso tempo in Brasile, uno dei presunti responsabili dell’omicidio dell’imprenditore. Ladrogana è stato fermato ieri sera all’aeroporto di Fiumicino mentre era in procinto di imbarcarsi per il Brasile con il volo Roma – Lisbona – Nadal. Indiziato per il delitto, dopo il fermo emmesso dal Procuratore e vice Procuratore di Nuoro, Garau e Vacca, Ladogana è stato arrestato e attualmente si trova rinchiuso nel carcere di Civitavecchia.
Le indagini, come è stato precisato dal Capitano Senes questa sera, in occasione di una conferenza stampa, proseguono senza sosta per individuare eventuali altri complici. Si segue la pista del mercato immobiliare e di altre attività organizzate da immigrati italiani in Brasile, che sembrerebbero fruttare giri d’affari da milioni di euro. Albanese, tra le altre cose, era riuscito ad ottenere in appalto la gestione del catering dello stadio della città di Nadal a poche settimane dall’inizio dei mondiali di calcio.
I collegamenti e le piste che hanno portato a Ladogana, hanno evidenziato che quest’ultimo, oltre ad aver avuto rapporti di lavoro con Albanese, in passato lo avesse minacciato assoldando un uomo di nazionalità brasiliana, pare un poliziotto. La vittima aveva confidato il fatto a parenti e amici precisando che nel caso in cui fosse gli fosse accaduto qualcosa, Ladogana sicuramente era implicato.
Un presentimento che poi si è rivelato veritiero.
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