Un omaggio a Maria Gabriella Sagheddu da Dorgali

Sonia

Un omaggio a Maria Gabriella Sagheddu da Dorgali

martedì 20 Maggio 2014 - 16:18
Beata Maria Gabriella

Beata Maria Gabriella

Si chiude la prima parte delle celebrazioni per il centenario

Dorgali dona un abbraccio senza tempo alla sua beata, nata un secolo fa, il 17 marzo 1914 e morta il 25 aprile 1939 a soli venticinque anni.

La presentazione dell’ultimo libro di Padre Dionigi Spanu Beata Maria Gabriella, testimone credibile del vangelo di unità, ha chiuso la prima parte delle celebrazioni religiose e civili in onore di suor Sagheddu, beatificata nel 1983 da Papa Giovanni Paolo II.

Nel pomeriggio di venerdì scorso circa duecento persone hanno partecipato, nel salone parrocchiale del paese, alla presentazione del lavoro di Padre Spanu, «Dorgali sente ancora fortissimo il legame con la sua beata e la vostra presenza stasera lo dimostra» hanno sottolineato i padroni di casa Don Michele Casula parroco del paese e Monsignor Mosè Marcias vescovo di Nuoro, entrambi rimasti piacevolmente sorpresi dalla partecipazione della gente.

Momento centrale della serata, l’intervento di Monsignor Mauro Morfino vescovo di Alghero e Bosa, che ha guidato il pubblico in un excursus dei sette capitoli del libro, alla scoperta di una vocazione affascinante e per molti versi misteriosa. «Ogni gregge somiglia al suo pastore» ha precisato Morfino per evidenziare che l’intelligenza della giovane Maria e i suoi studi, l’esperienza della grande guerra e dei lutti familiari sono importanti ma non bastano a spiegare la scelta di divenire monaca e la comprensione del problema rappresentato da una ritrovata unità dei cristiani.

Il paragone è stato lampante tra il pastore che sorveglia il suo gregge e don Basilio Meloni vice parroco di Dorgali e successivamente la Madre Badessa del convento trappista di Grottaferrata accompagnarono il cammino della giovane Maria.

Infine a Padre Spanu è toccato il compito di rispondere ai quesiti del pubblico, nel quale c’era una folta presenza di giovani.

L’esempio della giovanissima beata per le nuove generazioni e il perché la Chiesa Anglicana abbia scoperta la beata di Dorgali e di Barbagia prima della Cattolica Italia, sono stati i perché posti dai partecipanti. Un pubblico che ha apprezzato l’impronta data alla serata dagli ecclesiastici presenti, poco interessati all’eccessiva solennità dell’evento e più propensi a costruire un dialogo diretto ed affettuoso con i presenti.

Le celebrazioni del centenario riprenderanno a settembre.

Pierfrancesco Lostia © Tutti i diritti riservati

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