La provincia di Nuoro sta soccombendo ad una crisi senza precedenti: 6000 mila disoccupati su una forza lavoro complessiva di 138 mila unità, con appena 53 mila occupati, mentre 79 mila ovvero il 57,2% sono inattivi.
Nell’ultimo decennio sono scomparsi interi settori produttivi, sono stati attuati evidenti tagli alla Sanità e all’Istruzione Pubblica, si assiste ad uno spopolamento delle zone interne con un forte calo demografico e a causa della spending review le forze dell’ordine operano con personale dimezzato e con le Caserme dislocate sul territorio prossime alla chiusura .
Questi sono stati gli argomenti affrontati, questa mattina nella sede di Confindustria Centrale, in un confronto tra gli Industriali, i sindacati CGIL, CISL e UIL e i consiglieri regionali Daniela Forma, Luigi Crisponi, Angelo Carta, Efisio Arbau e Roberto Deriu e i parlamentari Roberto Capelli e Giuseppe Luigi Cuccca.
Roberto Bornioli e i segretari provinciali Salvatore Pinna (CGIL), Michele Fele (CISL) e Felicina Corda (UIL) hanno sollecitato che la Regione si impegni a elaborare sin da subito un progetto per la Sardegna Centrale e le sue zone interne.
«È finito il tempo di lamentarsi- è stato detto- i politici devono affiancare i comparti produttivi del territorio e le nostre popolazioni per uscire da questo stato d’insofferenza attraverso i fondi della Comunità europea 2014-2020, stanziati appositamente per attuare uno sviluppo concreto sul nostro territorio, allentando, inoltre, i vincoli imposti dal patto di stabilità ».
Su questi due punti si è incentrato l’intero dibattito protrattosi per tutta la mattinata.
L’impegno da parte dei politici è stato quello di avanzare delle proposte concrete per risolvere una serie di criticità che interessano tutto il territorio regionale ed in particolare il nuorese nelle sedi opportune ovvero in Parlamento e in Consiglio Regionale.
Questo è uno dei primi di una serie di incontri programmati da Confindustria per sviscerare tutti i temi utili per il rilancio delle zone interne, prossimamente, il tavolo di confronto sarà allargato anche ai sindaci delle comunità locali.
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