Processo Dina Dore: al vaglio degli inquirenti le intercettazioni telefoniche

Sonia

Processo Dina Dore: al vaglio degli inquirenti le intercettazioni telefoniche

giovedì 08 Maggio 2014 - 12:00
Processo Dina Dore: al vaglio degli inquirenti le intercettazioni telefoniche

Francesco Rocca e i suoi difensori (foto © Cronache Nuoresi)

L'avvocato di Parte Civile della famiglia di Dina Dore, Mariano Delogu

L’avvocato di Parte Civile della famiglia di Dina Dore, Mariano Delogu

Questa mattina il processo si è aperto con la valutazioni del cellulare della vittima

In prima istanza, questa mattina è stato portato in aula il cellulare di Dina Dore per valutare se risultasse traccia di chiamate provenienti dal marito poiché, secondo  quanto sostiene la difesa, il giormo dell’omicidio Francesco Rocca chiamò diverse volte la moglie.

Il perito informatico che verificò le intercettazioni ha sostenuto che per quel fatidico 26 marzo del 2008 non risulta alcuna chiamata in entrata sul terminale di Dina Dore, e che lui, in ogni caso, non avrebbe ricevuto l’incarico di periziarne l’eventuale contenuto.

Effettivamente, una volta riacceso il telefono di Dina Dore sono risultate delle chiamate in entrata, rifiutate però con altrettanti sms. Secondo quanto detto in udienza dal Pubblico Ministero della accusa, in quel periodo i gestori telefonici non registravano le telefonate rifiutate in quel modo.

Successivamente, Anna Guiso, l’ex amante di Rocca, ha ripercorso dal banco dei testimoni i momenti della relazione e le pressioni di quest’ultimo nei suoi confronti, perpetrate anche attraverso la picccola Elisabetta, la figlioletta, usata secondo la Guiso per suscitarle tenerezza.

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