Escursionisti "fai da te": un costo troppo elevato per la collettività

Il Comandande dei Vigili del foco di Nuoro, Fabio Sassu (© foto S. Novellu)

Abbiamo sentito in proposito Fabio Sassu, comandante dei Vigili del fuoco di Nuoro

Ieri l’ennesimo intervento di soccorso degli specialisti dei Vigili del fuoco nei confronti di escursionisti in difficoltà nel Nuorese.

C’è chi si fa male mentre tenta di raggiungere la propria meta, sia esso un sito archeologico o uno naturalistico, chi si trova in difficoltà nel superare zone rese impervie dalla vegetazione selvaggia o da ostacoli naturali, chi perde il senso dell’orientamento nel bel mezzo di un’escursione, smarrendo la via intrapresa e non riuscendo a far rientro alla base.

Fatto sta che sono all’ordine del giorno (intensificandosi con l’arrivo della bella stagione) le richieste di aiuto da parte di “gitanti della domenica” o, come nel caso di ieri, di climber esperti (arrampicarsi fino a 60 metri, con l’obiettivo di raggiungere i 120 su una parete a strapiombo, non è certo da tutti), raccolte in genere dai Vigili del fuoco, corpo attrezzato dal questo punto di vista e in continuo perfezionamento, sia dal punto di vista fisico che strumentale.

Nel territorio nuorese, il punto focale di questa tipologia di interventi è l’area compresa tra Oliena, Orgosolo, Dorgali e Baunei (dove sono ubicati alcuni tra i siti di maggior richiamo quali il villaggio nuragico di Tiscali e la gola di Gorroppu), per quanto nei giorni scorsi un intervento si sia reso necessario anche in agro di Lula, per il recupero di un turista svizzero colto da malore alle pendici del Montalbo.

«Questo tipo di episodi, normalmente è generato dalla sopravvalutazione delle proprie capacità e, di contro, dalla sottovalutazione delle difficoltà di movimento nel territorio, un territorio impervio e ricco di ostacoli, molte volte nascosti – sottolinea Fabio Sassu, alla guida del Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Nuoro, sentito ieri al termine delle manovre si atterraggio dell’elicottero all’eliporto nuorese con a bordo l’arrampicatrice austriaca rimasta ferita nel pomeriggio su una parete rocciosa della valle di Lanaittu, a Oliena».

«Tutto questo potrebbe essere evitato – prosegue Sassu – affidandosi alle guide locali, esperte degli itinerari più sicuri (e dunque, in grado  – aggiungiamo noi – di mostrane anche gli aspetti meno conosciuti e più affascinanti) e degli accorgimenti da prendere per evitare di trovarsi in difficoltà, vanificando la tanto attesa escursione. Sarebbe opportuno, a questo proposito che gli enti locali facessero opera di sensibilizzazione nei confronti dei turisti affinché questi non si avventurino da soli ma facciano affidamento alle guide locali, cosa che invece è continuamente disattesa».

«Interventi come questi costano diverse migliaia di euro (un costo che alla fine grava sulla collettività) e, in un momento come questo, in cui purtroppo le risorse economiche sono sempre minori (la Spending review ha comportato tagli prossimi al 30%), sarebbe opportuno fare il possibile per arginare il fenomeno,  sia da parte degli enti locali che degli escursionisti “fai da te”».

«L’altro aspetto da tenere in considerazione – aggiunge Sassu – è che questa tipologia di intervento, in molti casi evitabile e che prevede il dispiegamento di un elevato numero di uomini e mezzi in campo, rende problematici eventuali ulteriori soccorsi in situazioni che si possono verificare in contemporanea, quali incidenti stradali, incendi, ecc.., dal momento che il potenziale in uomini disponibili è anch’esso limitato. In questi casi possiamo comunque contare sui nostri distaccamenti dislocati nel territorio circostante col rischio, però, a seconda del luogo dove ci si trovi ad intervenire, di rendere l’intervento meno tempestivo e dunque efficace».

«Molti di loro – precisa Sauro Mazzanti (SDACE del Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Nuoro) – compresi alcuni climbers esperti, preferiscono affidarsi alle riviste specializzate dove sono indicati genericamente i livelli di difficoltà dei percorsi, per cui arrivano in loco convinti di fare una passeggiata in un parco mentre invece li attende una natura impervia e ricca di ostacoli pericolosi anche per i più smaliziati, quale è quella del Supramonte. Si tratta soprattutto di turisti stranieri, i locali conoscono meglio le problematiche e non si avventurano allo sbaraglio».

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Sonia