Ecco le sue dichiarazioni in occasione dell’incontro tra le parti sociali e il sindaco Bianchi
«La protesta di questa mattina, all’ingresso del Comune, è stata una protesta sacrosanta. Per anni i lavoratori precari hanno inseguito il sogno di una stabilizzazione. Promesse non mantenute e continue delusioni hanno scandito la vita di molti di loro. Dopo la scelta presa in solitudine dalla giunta, alla luce dell’ultimo provvedimento nazionale, è arrivata un’altra doccia fredda. L’ultima.
L’esecutivo ha infatti adottato un provvedimento non solo senza averlo concordato coi rappresentanti sindacali ma addirittura scegliendo una soluzione che, fra tutte, sembra essere quella capace di tutelare meno i lavoratori precari. In una dichiarazione pubblica alla stampa l’assessore al personale ha affermato che l’amministrazione avrebbe garantito un contratto a tutti i precari del Comune. In realtà col provvedimento della giunta non vi è nessuna garanzia che i lavoratori stabilizzati siano proprio quelli del Comune di Nuoro.
Il paradosso che rischia di realizzarsi è proprio questo: dopo tanti anni di servizio alla dipendenze del Comune, rimanere esclusi. A questa mattina la delibera non era ancora disponibile né sull’albo pretorio né presso gli uffici del Comune e senza la delibera non è possibile capire come si procederà a reperire le risorse per le stabilizzazioni. Una cosa è certa però, perché è stata detta, tutti quelli che saranno assunti lo saranno con contratto part-time a 18 ore. Questo non solo significa retribuzioni molto basse ma soprattutto conseguenze negative proprio sui delicati servizi che devono essere garantiti e che comunque in questi giorni sono fermi.
Dopo l’incontro di questa mattina, dopo le cose che sono state dette, sarebbe auspicabile che la giunta ritirasse quel provvedimento e, individuate le coperture necessarie, procedesse nel più breve tempo possibile all’adozione di una nuova delibera capace di garantire i diritti dei lavoratori del Comune di Nuoro. Di tutti e per davvero. Rinunciare alla stabilizzazione a domanda è infatti una scelta che va ripensata. I lavoratori che hanno i requisiti devono essere stabilizzati in quel modo. La protesta dei precari di questa mattina, giustamente esasperati, non è un episodio isolato. Si aggiunge alle tante tensioni che si vivono all’interno del Comune. La situazione del personale è al collasso e occorre metterci mano al più presto perché ai cittadini devono essere garantiti nel modo migliore possibile i servizi a cui hanno diritto».
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