Il primo cittadino Alessandro Bianchi e il Presidente provinciale dell’ANPI (Associazione Nazioanale Partigiani Italiani) Pietro Dettori con queste significative parole hanno sancito ufficialmente i festeggiamenti del 25 aprile dedicati a tutti coloro che offrirono la loro vita per la nostra patria basata sui fondamenti della Costituzione e della Repubblica.
Presenti tutte le massime autorità politiche e militari per ricordare la figura dei due partigiani, il nuorese Antonio Mereu e l’oranese Pietro Borrotzu che poco più che ventenni morirono da eroi per mano dei nazifacisti.
I momenti più significativi della commemorazione sono stati durante la deposizione della corona di fiori ai piedi del bassorilievo dedicato a Pietro Borrotzu dell’artista Pietro Longu (il quale ne ha curato anche il restauro gratuitamente) e al cimitero, dove sono stati letti testi e poesie dedicate ad Antonio Mereu e deposta un’altra corona di fiori ai piedi della sua tomba.
«Attila (questo era il nome di battaglia di Mereu) era diventato una specie di mito nella sua brigata: un suo compagno di lotta, Aldo Gagliani (di Brisighella), me l’ha descritto come uomo coraggiosissimo che ebbe a compiere imprese eclatanti e c’è solo da stupirsi che non sia stato decorato». Questo è uno stralcio della lettera scritta dal partigiano romagnolo Giuseppe Bartoli, (indirizzata alla scuola elementare di Nuoro “Antonio Mereu” e letta dalla professoressa Anna Cacciatori dell’ANPI), il quale pur facendo parte di un altro battaglione, conobbe Antonio Mereu e ne diede un’acuta testimonianza del valore eroico.
Il giornalista Pietro Putzu ha ricordato invece la figura dell’eroe norvegese “dalle dita spezzate”, torturato fino alla morte per mano dei tedeschi poiché si rifiutò di tradire i propri commilitoni.
Presenti durante la cerimonia anche i nipoti di Mereu, Mario e Pasquale.
La mattinata si è conclusa sulle note dell’inno partigiano Bella Ciao dedicato alla resistenza.
Questa sera, invece a Bitti, alle 19 nella chiesa della Pietà, dove sono state deposte le esequie del partigiano Giorgio Sanna nome di battaglia Varadda, rientrate grazie all’interessamento dell’ANPI Nuorese, saranno fatte delle letture tratte dal libro Pitizzinos, Pastores e Partigianos, dedicati ai “ragazzi” che morirono nella seconda guerra mondiale per la libertà.
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VERO!SIAMO STATI LIBERATI DAI NAZI-FASCISTI, MA ORA CHI CI LIBERA DA QUESTA POLITICA POST 2° GUERRA MONDIALE? IO NON SAREI ENTUSIASTA DI FESTEGGIARE NE IL 25 NE IL 1 MAGGIO TANTO PER COME E MESSO IL POPOLO C'E POCO DA FESTEGGIARE...