Grande entusiasmo da parte dei genitori
Mille attestati di partecipazione rilasciati in tutta la provincia di Nuoro, cinquantadue comuni interessati e quarantadue scuole coinvolte. Sono i numeri da record con i quali si è chiuso il bilancio di “Su Sardu est in totue”, il progetto finanziato dalla Provincia di Nuoro e della Regione Sardegna per la valorizzazione e tutela della lingua sarda nel territorio nuorese, sotto la guida dell’Istituto Camillo Bellieni di Sassari.
Sono stati tre mesi di intensa attività e di lavoro per circa 20 persone, tra animatori e operatori linguistici, esperti di grafica e comunicazione, segreteria e coordinamento, per un finanziamento pari a 40mila euro. Oltre agli attestati sono state distribuite mille magliette, mille borse shopper, 2mila matite e 500 poster con scritte a tema, come “su Sardu est in totue” e “iscoberi·lu faeddende·lu”. Un unico rammarico dei partecipanti: aver concluso il progetto troppo in fretta.
La prima sezione dell’iniziativa è stata “Màndiga in sardu”, un laboratorio per i bambini delle scuole dell’infanzia della durata di due ore, mentre la seconda è stata un corso intensivo di quattro ore per gli adulti di ogni comune, per fornire le basi elementari sulle leggi di tutela, sull’ortografia e sulla grammatica della lingua sarda scritta.
Il laboratorio delle scuole è stato apprezzato da dirigenti, educatori e genitori, ma soprattutto dai bimbi, che hanno dimostrato molto entusiasmo e curiosità. I piccoli hanno potuto fare una merenda speciale con prodotti confezionati nel territorio. Spianate, marmellata e mandarini che ricomposti sul tavolo in vari modi diventavano figure a cui dare un nome: su paracu, su vasu de frores ecc. Un’idea efficace per avvicinare i piccoli al sardo stimolando in loro la ricerca lessicale.
Durante gli incontri è emerso un dato importante: la maggior parte delle mamme vuole l’insegnamento del sardo a scuola per i propri figli. «Alla luce di questi risultati – affermano i dirigenti dell’Istituto Bellieni, Maria Doloretta Lai e Michele Pinna – i tempi sono maturi perché l’insegnamento del sardo nelle scuole assuma carattere di continuità. Ciò permetterebbe di tutelare le nostre radici identitarie, ma anche di offrire una concreta possibilità di lavoro ai tanti operatori che in questi anni si sono specializzati nel settore».
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Lode all’iniziativa, ma sarebbe anche bello poter imparare altre lingue, come Inglese e soprattutto Tedesco i cui corsi si rivelano sempre dei buchi nell’acqua.
PUR RICONOSCENDO IL LAVORO FATTO DA TANTE PERSONE, VA CONSTATATO CHE IL SARDO LO SI VUOLE RIFILARE A TUTTI I COSTI… E PIU UTILE PER IL FUTURO DEI BAMBINI INSEGNARE LINGUE COME INGLESE, E UN ALTRA LINGUA A SCELTA SPAGNOLO,TEDESCO E COSì VIA, IL SARDO SE NE PARLI TRA LE MURA DOMESTICHE SE PIACE TANTO…