Nel giorno della Liberazione si commemorerà la figura dei due partigiani barbaricini
Il 25 aprile nuorese (69° anniversario della Liberazione e 70° della Resistenza) è nel segno di Piero Borrotzu e di Antonio Mereu, dei quali quest’anno ricorre il 70° anniversario della morte.
Antonio Mereu, nato a Nuoro il 20 ottobre del 1920, lasciò la sua città nel 1943 per diventare ufficiale dei bersaglieri. Nella primavera del 1944 combatté in Emilia Romagna, nella valle del Sillaro, con le brigate partigiane prima di Giustizia e Libertà e poi con quelle garibaldine, “Attila” il nome di battaglia. Mereu era un mito, persona di forte carisma e capacità strategica. La mattina del 12 ottobre 1944, mentre si trovava con i suoi uomini a Santa Maria di Purocielo, comune di Brisighella (Ravenna), il gruppo fu circondato dai nazisti. Mereu montò a cavallo per tentare di raggiungere il resto della compagnia a Ca’ di Gostino ma lo uccise un colpo di fucile alla gola.
L’Amministrazione Comunale di Nuoro, insieme all’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e al Comitato Provinciale nuorese onorerà i due partigiani e eroi della Resistenza, ai quali è dedicato il volume Pitzinnos Pastores Partigianos eravamo insieme sbandati di Piero Cicalò, Pietro Dettori, Salvatore Muravera e Natalino Piras (pubblicato dall’ANPI nuorese nel novembre del 2012).
Alle 11, nel Piazzale dei Caduti in guerra del Cimitero, sarà posata una corona di fiori sulla tomba di Antonio Mereu. Un giovane studente del Liceo delle Scienze Umane e Musicale “S. Satta” di Nuoro, amico dell’ANPI, leggerà una poesia che Giuseppe Bartoli, partigiano romagnolo, ha dedicato ad “Attila”.
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