Impatto ambientale altissimo a fronte di occupazione e ricavi bassissimi
Questa è la dichiarazione fatta dal capogruppo PDL in Consiglio comunale Pierluigi Saiu nel corso della seduta del Consiglio di ieri pomeriggio:
«Consentire l’installazione delle nove pale eoliche, secondo il progetto proposto dalla società Gamesa Energia S.p.A. è una follia.
L’impianto eolico sarebbe composto da nove aerogeneratori Gamesa di potenza unitaria massima pari a 2 MW, con altezza massima della torre di 93 metri e diametro massimo del rotatore di 114 metri. Complessivamente ciascuna delle strutture, perciò, potrà arrivare ad un’altezza di 150 metri. Sette di queste pale insisterebbero sul territorio del Comune di Orani e due sul territorio del Comune di Nuoro. L’energia prodotta (stimata in 52.396 MWh/anno) sarà immessa nella rete elettrica nazionale, secondo quello che si legge nel progetto presentato da Gamesa.
Il costo complessivo di realizzazione dell’intero impianto (comprensivo di oneri fiscali, espropri, spese generali, ecc) secondo il progetto presentato ammonterebbe a poco più di 32.000.000 di euro per un tempo di realizzazione stimato in 36 mesi.
Le ricadute occupazionali, con riferimento alla gestione ventennale dell’impianto stesso, sarebbero bassissime: 3 unità lavorative in tutto, due operai specializzati e un supervisore. Si prevedono poi (ma appunto è una previsione) circa 5 posti o contratti di lavoro per forniture locali.
Nella relazione tecnica si legge che la Società ha intenzione di stipulare, con i comuni di Orani e Nuoro una convenzione legata alla realizzazione del solo parco eolico oppure, in alternativa, un impegno unilaterale in linea con le linee guida nazionali approvate con D.M. 10/09/2010. Dette norme impongono la corresponsione di un massimale pari al 3% del fatturato dell’impianto “fermo restando – si legge sempre nella relazione tecnica – la misura non meramente economica della stessa corresponsione. Per tale motivo la Società, a valle dell’approvazione del progetto promosso e di comune accordo con le amministrazioni comunali interessate dall’intervento, potrà pianificare progettazioni di opere da realizzare sui territori comunali, che si configurino come di mitigazione e/o compensazione degli impatti indotti”.
In altre parole, Gamesa potrà corrispondere ai comuni di Orani e Nuoro (insieme!) al massimo il 3% del fatturato ma questo valore non è detto che venga corrisposto in denaro. Potrebbe essere corrisposto in opere di mitigazione, per esempio. Dunque Gamesa vorrebbe installare nove torri di dimensioni notevoli e dall’impatto paesaggistico fortissimo in un’area caratterizzata dalla presenza di molti siti di interesse archeologico e in cambio versare pochi spiccioli. I lavori di realizzazione avrebbero un impatto devastante, mutilando in maniera irrimediabile l’area su cui il parco sorgerà. L’energia prodotta, a quanto si legge, non determinerà nessuna riduzione del costo energetico per le imprese locali e il vantaggio economico per le amministrazioni sui cui territori insisterà l’intervento sarà quasi irrilevante.
Insomma, sembra ripetersi un’altra volta ciò che nella storia della nostra terra è stata una costante: un enorme sacrificio del nostro patrimonio ambientale e archeologico a fronte di un modestissimo introito. Non possiamo permettere che questo succeda. Il Comune di Nuoro deve negare il nulla-osta a questo progetto e opporsi in tutti i modi. Propongo che, così come si è fatto a Orani, l’amministrazione promuova un incontro pubblico per spiegare il progetto e informare la città. Solo tutti uniti si può scongiurare questo ennesimo atto di prevaricazione ai danni del nostro territorio»
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