La discarica si estende su circa 5000 metri quadri di terreno comunale
La Guardia di Finanza di Arbatax ha posto sotto sequestro una discarica abusiva di circa 5000 metri quadri insistente su un terreno comunale in un’area posta tra terreni verdi, macchia mediterranea, in un contesto naturale ed ambientale caratterizzato da boschi e panorami vastissimi.
La scoperta e il relativo sequestro è avvenuta nell’ambito delle attività svolte dal Corpo della Guardia di Finanza in materiadi tutela dell’ambiente paesaggistico, troppo spesso deturpato da ogni sorta di abuso, sia nella verifica del corretto utilizzo dei fondi pubblici stanziati dalla Regione Sardegna per la bonifica di vecchie discariche ormai in disuso.
Il rinvenimento da parte dei militari appartenenti alla Tenenza di Arbatax è avvenuto mentre procedevano ad accertamenti presso il Municipio di Talana, in ordine all’utilizzo a discarica di un terreno di proprietà comunale. Il successivo sopralluogo dei militari effettuato insieme al Sindaco, Franco Tegas, ed altri funzionari del Comune, permetteva di constatare che in un’area di circa 5.000 metri quadri giacevano abbandonati, in modo disordinato e indifferenziato, rifiuti di varia natura: pneumatici, batterie di automobili, elettrodomestici, parti di autoveicoli, scarti ferrosi, scarti di materiali edili, bombole del gas ed anche lastre di eternit. Si è proceduto, pertanto, al sequestro dell’intera area adibita a discarica abusiva.
L’area in questione sino ai primi anni 2000 era adibita a discarica regolarmente autorizzata poi, con l’entrata in vigore delle nuove norme in materia di stoccaggio rifiuti, è stata dismessa e sarebbe dovuta essere bonificata da parte dell’ente comunale che, tra l’altro, ha anche ricevuto appositi contributi dalla Regione Sardegna. Ciò nonostante l’area è risultata essere in completo stato di abbandono diventando ormai meta di tutti coloro i quali dovevano smaltire ogni sorta di rifiuti.
Oltre alla notevole mole di rifiuti visibile ad occhio nudo risultano presenti enormi quantità di rifiuti anche nel sottosuolo dell’area, infatti dalle pendici del terreno (una collina di notevoli dimensioni costituita da rifiuti interrati) risultano fuoriuscire rifiuti di ogni genere.
Allo stato è stata inoltrata denuncia alla Procura della Repubblica di Lanusei contro ignoti, per il reato di “attività di gestione di rifiuti non autorizzata” di cui al D. Lgs. 152/2006. Sono in corso, tuttavia, ulteriori accertamenti al fine di individuare i responsabili dello scempio ambientale.
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