Dopo l’edizione messa in scena dalla Compagnia L’Effimero Meraviglioso lo scorso 11 dicembre (primo appuntamento in cartellone per Stagione di Prosa organizzata dal Cedac al Teatro Eliseo di Nuoro), La casa di Bernarda Alba è stata replicata venerdì 21 marzo nell’interpretazione della Compagnia teatrale García Lorca.
La Casa di Bernarda Alba è l’ultima opera di Federico García Lorca, conclusa poco tempo prima della sua fucilazione, avvenuta allo scoppio della Guerra civile spagnola, per mano dei militanti della destra fascista, il 19 agosto del 1936, quando il poeta granadino era al culmine della sua fama internazionale.
Antifascista non iscritto ad alcun partito e legato artisticamente alla Generazione del ’27, in particolare al gruppo dei Surrealisti, García Lorca aveva dato vita, attraverso il teatro itinerante “La Barraca”, a un progetto di sensibilizzazione culturale e sociale sulle condizioni delle masse rurali più povere ed emarginate. La sua anima gitana, legata al multiculturalismo andaluso, l’amore per gli esclusi e i deboli, attraversano la sua intera produzione artistica e letteraria, come ebbe a dichiarare lo stesso poeta con queste parole: “Io sarò sempre dalla parte dei poveri, di coloro che non hanno nulla e ai quali si nega persino la tranquillità del nulla”.
La Casa di Bernarda Alba, pièce teatrale in tre atti, pone al centro solo personaggi femminili che vivono all’interno di un sistema sociale tradizionale soffocante da cui cercherà di sfuggire Adele, la figlia minore della protagonista Bernarda, ma con esiti tremendi che accomunano il destino della giovane alla tragica scomparsa dell’autore. Un filo invisibile lega il destino tragico di Adele, di Lorca e della Spagna, sprofondati in breve tempo nella morte e nella guerra. L’opera allude alla casa-convento, dove si svolge il dramma, come a una casa-prigione, un luogo chiuso all’interno del quale la tirannica Bernarda tiene rinchiuse le figlie, sottoposte a una clausura settennale per il lutto che apre la prima scena, dominate attraverso il linguaggio imperativo della madre che ordina e impone la propria visione del mondo. I conflitti familiari e generazionali che nascono, sono espressi attraverso un linguaggio scarno ed asciutto che evidenzia l’imminenza della catastrofe, dovuta all’incapacità dei personaggi di risolvere il conflitto tra segregazione fisico- mentale e l’anelito alla libertà individuale.
Il cast, tutto nuorese, era composto da Elena Cumpostu, Pina Carboni, Carla Pacchiano, Simonetta Congiu, Francesca Piras, Stefania Serra, Dafne Satta e Sebastiano Mastino.
La Compagnia teatrale García Lorca, nasce a Nuoro nel 2013 (per la regia di Patrizia Viglino) attorno a un progetto culturale e teatrale dedicato alla figura del poeta e drammaturgo spagnolo Federico García Lorca e si orienta come gruppo di ricerca teatrale e artistica che vuole raccogliere l’insegnamento dello stesso García Lorca sulla funzione civile ed educativa del teatro. La Compagnia ha al suo attivo due spettacoli: La casa di Bernarda Alba (di F. G. Lorca, regia di Patrizia Viglino) in scena a Nuoro (Auditorium Scuola Maccioni); Budon (teatro Andrea Parodi); Cala Gonone (Teatro Comunale); Orani (Torre pisano-aragonese); Ottana (anfiteatro); Nuoro (cortile casa Grazia Deledda; carcere di Badu ‘e Carros; Teatro Eliseo). Declinazioni di Garcìa Lorca, (poesie di F. G. Lorca, regia di Patrizia Viglino) in scena a Nuoro (ex Mercato Civico) e Lollove. Il convegno Memoria Storica e Memorie Poetiche, dedicato a Federico Garcìa Lorca (Biblioteca Satta di Nuoro con la presentazione di V. Mulas e gli interventi di N. Piras, C. Guiso, P. Deriu, G. Addis, P. Viglino; voce narrante A. Bianchi e C. Garfias; voce soprano P. Puggioni; chitarra B. Giordano).
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Grazie, bellissima pagina e bellissime le foto ! Patrizia
Grazie Salvatore per le bellissime foto e per la pagina interessante!Pina