Calato alla perfezione nel ruolo di Argante (Il malato immaginario prodotto dalla fantasia di Molière) Paolo Bonacelli ne ha offerto una splendida interpretazione al folto pubblico nuorese (che ha fato registrare il tutto esaurito) giovedì 13 marzo scorso, in occasione del penultimo appuntamento in cartellone per la Stagione di Prosa 2013-2014 organizzata dal CeDAC all’Eliseo, vestendo ancora una volta i panni di un personaggio già portato in scena nei primi anni Novanta sotto la regia di Mario Missiroli.
Padre di una figlia bella e amorevole (Angelica, interpretata da Gaia Insegna), marito di una donna avida e fedifraga (Bellina, interpretata da Giovanna Rossi), vittima dei medici ciarlatani e approfittatori (il Dottor Purgon, medico di Argante, interpretato da Roberto Tesconi; il Dottor Diarroicus, interpretato da Libero Sansavini; il Signor Olenti, farmacista interpretato da Maurizio Ranieri), Argante è un personaggio che il commediografo francese scrisse per se stesso ma che riuscì a interpretare per quattro sole recite: morì infatti il 17 febbraio 1673, pochi minuti dopo la chiusura del sipario.
Nel corso dei tre atti della commedia, oltre una comicità dal ritmo esilarante emergono continuamente amari spunti di riflessione sulla miseria della condizione umana: Argante è un uomo buono ma solo, circondato da una schiera di personaggi inqualificabili e grotteschi, pronti a tutto pur di sfruttare la situazione a loro favore, compreso il fratello Beraldo (Carlo Simoni), la tutto sommato fedele e a tratti ambigua governante Tonina (Patrizia Milani) e il notaio Buonafede (Riccardo Zini); gli unici personaggi sinceri, si scoprirà alla fine ,sono la figlia Angelica e il di lei innamorato Cleante (Massimo Nicolini).
Un cast evidentemente affiatato, diretto da Marco Bernardi, per uno spettacolo prodotto dal Teatro stabile di Bolzano, all’interno del quale emergono alcune interpretazioni assolutamente travolgenti come quella di Fabrizio Martorelli (alias Tommaso, figlio del dottor Diarroicus), dalla mimica irresistibile, dotto e logorroico ma indigesto agli occhi della promessa sposa Angelica, e quella di Roberto Tesconi, il mitico Dottor Purgon, comparso in scena solo per pochi minuti nei quali però ha dato prova immensa di recitazione, tormentando e spaventando a ritmo da cardiopalma il povero Argante, colpevole di aver messo in dubbio l’utilità delle sue capacità mediche.
Sopra le righe, infine, la superba interpretazione di Bonacelli, padrone della scena e capace di passare nell’interpretazione del suo personaggio, da momenti di fragilità a tratti infantile ad altri di pungente cinismo con assoluta leggerezza, riuscendo però a ricondurlo sempre sulle note della comicità.
S.Novellu © Tutti i diritti riservati