Esenzioni IMU: "basterebbe tagliare un paio di assessori"

Sonia

Esenzioni IMU: "basterebbe tagliare un paio di assessori"

domenica 09 Marzo 2014 - 08:36

Regolamenti modificati all’insaputa di Consiglio e Consiglieri comunali

Imposta IMUEra il 28 ottobre dello scorso anno quando, sul sito del Comune di Nuoro, una nota dell’ufficio stampa del Sindaco  annunciava trionfalmente che nel corso della seduta di Consiglio comunale la maggioranza aveva approvato un emendamento che esentava dal pagamento dell’IMU gli immobili ceduti in comodato d’uso ai parenti di primo grado. Se un genitore cioè lasciava al figlio una casa e quel figlio la usava come abitazione principale, l’IMU non si doveva pagare. O almeno così sembrava. Quando infatti alcuni cittadini vanno in Comune a chiedere l’esenzione, dagli uffici arriva un secco no: niente esenzione. L’IMU si deve pagare. Ma come? La maggioranza non aveva approvato un emendamento? Il regolamento non dice «sono esentati»? E qui arriva la sorpresa.

Nel regolamento pubblicato sul sito del Comune la frase «sono esentati» diventa «possono essere esentati». E la modifica avviene senza che né il Consiglio né i consiglieri comunali ne sappiano nulla. Il 20 febbraio scorso Marcello Seddone, consigliere di opposizione, presenta un’interrogazione all’assessore al bilancio. Daga, nella sua risposta, parla di «errore di forma e non di sostanza» con riferimento a quel regolamento maldestramente modificato all’insaputa dei consiglieri e ribadisce che «non esiste alcuna modifica a quanto deliberato dal Consiglio comunale di Nuoro». Bene! Quindi i figli a cui sia data in comodato dai genitori un immobile non pagheranno l’IMU. Come se fosse una prima casa. Sbagliato! Pagheranno lo stesso. Il Consiglio comunale avrebbe dovuto indicare i criteri di esenzione ma non l’ha fatto. A questo si aggiunga l’interpretazione della norma che fanno gli uffici del Comune. Interpretazione unica in Italia. L’esenzione può essere pagata solo coi soldi che deve stanziare il Governo. In realtà non è così.

Il Comune di Nuoro potrebbe coprire l’esenzione con risorse proprie così come hanno fatto altri comuni. Ma non lo fa. Quando in commissione bilancio si chiede di sapere a quanto ammonterebbe complessivamente questa esenzione gli uffici non sanno rispondere. Quindi, e siamo all’assurdo, dovrebbe essere il Governo a coprire l’esenzione ma il Comune non sa a quanto ammonta! Quindi non sa quanti soldi chiedere, eventualmente, al Governo centrale! Un sindaco serio o un assessore al bilancio serio se non le dimissioni avrebbero almeno dovuto presentare le proprie scuse a questa città. Scuse per aver detto una cosa e poi averne fatto un’altra, per non aver mantenuto un impegno, per aver contraddetto un chiaro indirizzo del Consiglio. Al sindaco e all’assessore al bilancio suggeriamo di trovare all’interno del bilancio le risorse per coprire l’esenzione. Secondo i nostri calcoli non si tratta di cifre enormi. Siamo nell’ordine di alcune decine di migliaia di euro. Basterebbe tagliare, per esempio, due assessori per recuperare i soldi necessari.  Senza toccare i servizi. Non sarebbe male se per abbassare un po’ le tasse in questo Comune, una volta tanto, si tagliasse qualche poltrona.

 I Consiglieri del gruppo PDL: Pierluigi Saiu, Peppe Montesu, Pietro Sanna, Pietro Salis

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