Alla fine la lobby del carbone è stata sconfitta ma non solo, come vuole far credere Ottana Energia, a causa della gallina prataiola! Una vittoria per la Coldiretti Nuoro Ogliastra che per prima ha bocciato il progetto di riconversione a carbone della centrale di Ottana chiamando alla mobilitazione l’intero territorio.
Lo scrive la Coldiretti Nuoro Ogliastra in un comunicato stampa per il mancato progetto di riconversione che ha mobilitato un intero territorio.
«La decisione di Ottana Energia, commenta Simone Cualbu presidente della Coldiretti Nuoro Ogliastra, se da un lato ci soddisfa dall’altro ci preoccupa perché si prosegue la politica del ricatto tra tutela dell’ambiente e della salute e occupazione. Una scelta, che lascia comunque tanti interrogativi sul perché solo ora che la Regione ha richiesto la procedura di VIA, Ottana Energia abbia deciso di congelare il progetto: è evidente che le proposte di Clivati non riuscirebbero a superare una simile procedura e che gli accordi fatti a livello di Ministero dello Sviluppo Economico e Assessorato Regionale all’industria, con la finta condivisione del territorio, avevano forse lo scopo di evitarla».
Secondo la Coldiretti, la decisione della Regione di sottoporre a VIA il progetto, era perché questo era carente in molte parti.
Non era previsto l’utilizzo di sistemi di abbattimento degli inquinanti emessi dal camino della caldaia, in particolare di NOx e SO2 così come mancava la quantificazione dell’emissioni di polveri fini (PM10 e PM2,5), microinquinanti (tra i quali metalli), e anidride carbonica, nonché aggiuntive sorgenti di polveri (diffuse e convogliate) conseguenti allo stoccaggio/movimentazione del carbone. Senza dimenticare l’incidenza sulla confinante Zona di Protezione Speciale: uno sventato rischio per tutta la media valle del Tirso che, se la riconversione fosse andata in porto, avrebbe visto peggiorare pesantemente le condizioni ambientali.
«Il progetto di Ottana Energia, – sottolinea Aldo Manunta direttore della Coldiretti Nuoro Ogliastra – non ha mai tenuto conto della vocazione agricola ed agroalimentare del territorio che può vantare eccellenze enogastronomiche ancora tutte da valorizzare, senza dimenticare la Tetrax tetrax o gallina prataiola – specie rarissima – che proprio nell’altopiano di Abbasanta trova l’habitat ideale. Ora bisogna ripartire per pianificare uno sviluppo reale del territorio ma dobbiamo avere le idee chiare: chi propone da una parte il carbone e dall’altra parchi nazionali o regionali è evidente che non le ha! Come si può da una parte pensare ad uno sviluppo del territorio attraverso la tutela dell’ambiente ma poi difendere strenuamente una delle fonti energetiche più inquinanti quale è il carbone come unica risorsa per far sopravvivere lo stesso territorio? Al momento, conclude Manunta, anche grazie ad una gallina si è riusciti a fermare le lobbies del carbone; forse questa gallina può rappresentare una risorsa da cui può ripartire la valorizzazione del territorio».
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