I cittadini non paghino il saldo
Che la giustizia debba fare un suo percorso prima di arrivare ad emettere un verdetto siamo tutti d’accordo, ma quando questa procedura è troppo lenta, allora scaturiscono le perplessità.
I giudici del TAR hanno rinviato al primo ottobre 2014 l’udienza sulla sospensiva o meno della delibera di approvazione delle tariffe Tares.
In poche parole il cittadino nuorese dovrà aspettare quasi un anno per capire se il tributo dovuto per la tassa sullo smaltimento dei rifiuti è stato sottoposto ad un aumento giustificato o no da parte dell’Amministrazione Comunale.
Il ricorso è partito dall’Adinconsum e dalle Associazioni di categoria perché, secondo queste, l’aumento delle tariffe della TARSU sarebbe stato conteggiato su calcoli astrusi che non avrebbe tenuto conto dei parametri imposti per definire in maniera esatta il giusto importo: componenti del nucleo familiare e metri quadri dell’abitazione o dell’esercizio pubblico .
Bobore Manca dell’Adinconsum avverte: «il tempo gioca a favore del Comune di Nuoro, il quale avrà così, la possibilità di percorrere due strade: chiedere il saldo della TARES o sospenderne il pagamento come ha fatto il Comune di Orosei per le more di rettifica delle tariffe, depurandole dagli errori di percorso; strada fra le due che riteniamo la più giusta; in caso contrario, l’unica arma di difesa che rimane ai cittadini nuoresi sarà il grande rifiuto di pagare il saldo della Tares».
Fin ora il cittadino nuorese ha pagato tre acconti sulla Tares relativa al 2013, l’ultimo risale a dicembre scorso. Adesso ci sarebbe da versare l’ultima parte del tributo ma l’Associazione dei consumatori suggerisce di non pagarla perché se dovesse prevalere l’ipotesi dell’ingiustificata maggiorazione sarà difficile rivedere i soldi. E chi ha già pagato?
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Una bella sberla per l’opposizione.