Nuoro, città di un Nobel, può e deve fare di più per proporsi come polo culturale di interesse regionale. La conferma è arrivata nel corso del convegno promosso da Confindustria a gennaio relativo alla cultura come motore di sviluppo, tema molto sentito nella nostra comunità come dimostrato dall’ampia partecipazione di pubblico all’evento.
Roberto Bronioli a due settimane di distanza fa il punto della situazione.
«Le nostre proposte per potenziare il settore nel territorio sono semplici e concrete: sollecitare l’attuazione di quanto previsto dal Piano strategico del Comune di Nuoro che ha posto la cultura tra le cinque azioni prioritarie per il capoluogo.- afferma- Oltre alla promozione di forme di partenariato tra pubblico e privati occorre anche attuare politiche più efficaci di promozione del territorio».
Confindustria ritiene importante rendere operativo in tempi stretti il Distretto Culturale Nuorese, soggetto in grado di svolgere quelle necessarie azioni di coordinamento e promozione, fondamentali per lo sviluppo del settore.
Per questo motivo, precisa il Presidente è necessario che la Regione sostenga, anche con l’utilizzo dei fondi Ue, le imprese culturali assicurando inoltre risorse certe agli enti e agli eventi culturali del territorio: è infatti impensabile che istituzioni importanti, come il Man, la biblioteca Satta, l’Università e l’Ailun, debbano elemosinare anno dopo anno le risorse senza mai avere certezza dei finanziamenti.
« Come da noi proposto nel documento presentato ai candidati alla Presidenza della Regione alle elezioni del 16 febbraio, sollecitiamo la Regione a elaborare un Progetto ad hoc per la Sardegna centrale e le sue zone interne,- conclude il presidente- in cui la cultura risulti strategica. Gli investimenti nel settore culturale possono attivare la ripresa in altri settori tradizionali, come il turismo, l’agroalimentare e le produzioni tipiche».
Il capoluogo ha infatti le carte giuste per conquistarsi uno spazio di rilievo nel panorama sardo: non manca il prezioso patrimonio di beni culturali di Nuoro e dintorni, e penso a enti importanti come l’ISRE, il MAN e il museo Ciusa e all’eccezionale patrimonio di letterati e artisti che danno lustro alla nostra città. Non mancano i talenti, e la città è ricca di fermenti creativi grazie anche all’operosità di enti, associazioni, intellettuali e aziende. E non mancano le capacità imprenditoriali: come testimoniano le importanti esperienze aziendali nel settore grafico-editoriale, della moda e dell’artigianato artistico, nel settore dell’intrattenimento e della produzione di software. La provincia di Nuoro vanta poi un primato positivo e si colloca all’ottavo posto nazionale per numero di imprese culturali dirette da donne: sono 285 nel Nuorese, quasi il 30% del totale delle imprese culturali in provincia.
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