Il Centro Diurno Delocalizzato del Dipartimento Salute Mentale – Dipendenze, in collaborazione con il Servizio Formazione Territoriale promuove un laboratorio di teatro per i suoi utenti.
Quest’anno le sessioni artistiche si svolgeranno sotto la direzione del Maestro Gavino Poddighe, e dell’attrice Vittoria Marras.
Gli effetti terapeutici del teatro sono da tempo noti; infatti, in qualsiasi contesto si svolga, rappresenta un coinvolgimento attivo – per attori e spettatori – che mira a rendere tutti più consapevoli di sé stessi.
Nell’esperienza teatrale collettiva si realizza una catarsi delle tensioni ed una riduzione o contenimento di eventuali blocchi psicologici e si favorisce nel contempo la spontaneità come strumento di cambiamento personale e sociale. Queste sono le grandi opportunità terapeutiche che la recitazione libera consente.
Nel campo della ricerca psicologica, da tempo esiste ed opera un filone di studi nel quale l’attenzione si sposta sui vissuti “qui ed ora” e sulla dimensione consapevole dell’esperienza teatrale.
Sulla base di queste ricerche, da tempo il teatro è stato individuato e riconosciuto come laboratorio principe nell’operatività dei Centri Diurni, per suscitare processi di crescita e cambiamento, in quanto non privilegia solo il momento pedagogico, ma tocca terapeuticamente, anche gli strati psichici meno consapevoli, presenti in ciascuno di noi, ci aiuta a comprenderci meglio ed allo stesso tempo ci insegna ad alleviare problemi sociali e psicologici.
In sintesi, il teatro – proprio perché attività creativa – facilita l’espressione simbolica attraverso la quale l’individuo (da solo o in gruppo) entra in contatto con sé stesso e, contemporaneamente, riesce a compendiare diverse variabili, come la comunicazione verbale e l’espressività fisica.
«L’importanza della complessiva opera riabilitativa – sottolinea lo psicologo del Centro Diurno, dott. Franco Salvatore Delrio – rientra nel vasto campo della prevenzione. Riabilitare infatti significa ed implica anche agire per prevenire ogni fenomeno di cronicizzazione».