Sono ormai alcuni mesi che i semafori di via Toscana, all’incrocio con le vie Piemonte e Lombardia risultano inattivi, con gravi ripercussioni sulla sicurezza e sul traffico. La circolazione, infatti, per quanto più fluida del solito, risulta comunque più pericolosa a causa del mancato rispetto delle precedenze e della prepotenza di alcuni automobilisti, che applicano al posto delle regole del codice della strada, la legge del più forte.
Nei giorni scorsi ha smesso di funzionare anche quello tra via Toscana e via Santa Barbara, dove si sono già verificati tre incidenti stradali. I residenti si chiedono a quanti ancora dovranno assistere prima che si torni alla normalità.
Altra nota dolente della zona sono i parcheggi. Nel tratto iniziale di via Martiri della Libertà, partendo da viale Sardegna, in occasione dei recenti lavori di bitumazione i parcheggi sono stati tracciati in maniera bizzarra: nel primo tratto le strisce sono sulla destra e per poi proseguire sulla sinistra, creando così un sorta di chiane lungo il rettilineo. Questo sarebbe il minimo dei problemi, dal momento che comunque, praticamente nessuno rispetta le aree riservate alla sosta, ritenendo più comodo parcheggiare davanti agli esercizi commerciali della zona, fuori quindi dalle strisce, per sbrigare le proprie commissioni, nel più totale disinteresse delle forze dell’ordine.
In proposito, diversi residenti riferiscono che quando hanno provato a riferire la cosa agli agenti della Polizia Municipale (incontrata lungo la via Lamarmora o il Corso Garibaldi, che sembrano le uniche preposte all’esercizio della loro funzione, si sono sentiti rispondere «faccia una segnalazione al Comando, e manderanno una pattuglia», come che denunciare loro la situazione non sia già una segnalazione).
Nella zona la situazione si fa ancora più critica e pericolosa per i pedoni: in un contesto nel quale le automobili vengono parcheggiate sui marciapiedi e questi ultimi, sono utilizzati come estensione degli esercizi commerciali (soprattutto nel tratto finale prima della salita che conduce al Nuraghe) al pedone non resta che camminare sulla carreggiata, tra le automobili che sfrecciano a tutta velocità, e augurarsi di arrivare a casa indenni.
Di questo argomento ci eravamo già occupati alcuni mesi fa ma evidentemente la cosa, nonostante l’evidenza del riscontro fotografico, non ha sortito effetto. Ci auguriamo che le autorità preposte questa volta estendano il loro sguardo anche a questa zona dimenticata, e facciano qualcosa per ripristinare una situazione di sicurezza, sia per i pedoni che per gli automobilisti.
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