Nuoro si candida per diventare un polo tecnologico all’avanguardia per l’archeologia e ambiente.
L’esperienza di studi nel sito di Tanca Manna, unico nel suo genere nell’isola, sta dimostrando che l’attività di scavo applicato alle nuove tecnologie può avvicinare all’archeologia un target di popolazione diverso e sensibile.
Lo dimostrano le esperienze di scavi aperti, che anche di recente hanno attratto nel sito di Tanca Manna oltre 700 visitatori in 4 giornate.
«Lo scavo e le varie fasi che lo contraddistinguono può davvero diventare un momento di attrazione e di crescita e conoscenza intorno a quel patrimonio ambientale e culturale che abbiamo la fortuna di avere in città e sul quale stiamo lavorando con un progetto ben definito», ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Nuoro Luca Lapia.
Proprio per approfondire queste tematiche di rilevante valore scientifico l’assessorato all’Ambiente e l’Università degli Studi di Bologna – Dipartimento Storia, Cultura, Civiltà Soprintendenza per i Beni Archeologici per le Province di Sassari e Nuoro hanno organizzato per sabato 14 dicembre, con inizio alle 9.30, all’auditorium della biblioteca Satta, il convegno “Il Dato Archeologico, Rilievo, Catalogazione, Diffusione”.
All’appuntamento interverranno l’archeologo Demis M. Murgia che illustrerà il progetto Nu.O.V.A (Nuoro Operazione Valorizzazione Archeologica ed Ambientale), l’architetto Virgilio Colomo, vincitore del concorso internazionale di progettazione Bi.Su (Progetto per la riqualificazione paesaggistica e valorizzazione del Parco Tanca Manna).
Particolarmente attesi gli interventi dei docenti dell’Università di Bologna Maurizio Cattani (Su Nuraghe di Tanca Manna e l’evoluzione tecnologica nella ricerca archeologica), Andrea Fiorini (Scavo archeologico e archeologia dell’edilizia storica: strumenti e metodi di documentazione), Florencia Debandi (Dall’archeologia alla storia: metodi di documentazione e classificazione degli indicatori archeologici e le potenzialità nella ricostruzione dei processi storici e socio-antropologici) e Matteo Lorenzini sempre dell’Università di Bologna (Indicizzazione e definizione semantica dell’informazione in archeologia).