Si rischia il tracollo delle aziende
È finito il tempo delle parole, adesso bisogna passare subito ai fatti evitando che si ripetano gli errori del passato. È trascorso quasi un mese dall’alluvione del 18 novembre, le imprese danneggiate dall’evento – a Orosei e Bitti in particolare – stanno faticosamente tentando di ripartire anche se nessun sostegno tangibile è ancora arrivato. Il fattore tempo è fondamentale e farle ripartire deve essere una priorità. Al di là delle domande di risarcimento danni, per cui non c’è alcuna certezza sui tempi, è urgente sostenere concretamente le aziende che – a seguito dell’alluvione – hanno subìto gravissimi danni, a cominciare dagli impianti di produzione. Questo infatti è il momento più difficile per gli imprenditori, già fortemente provati dalla crisi e da gravi diseconomie. Per far ripartire la produzione servono poche risorse ma servono subito, pena la sopravvivenza stessa delle imprese.
Per questo chiediamo al Consiglio regionale di dare rapida attuazione alla proposta del consigliere Angelo Stochino che ha chiesto di rendere disponibili 6 milioni di euro a favore delle imprese danneggiate in gravi difficoltà. Una somma facilmente stanziabile e che consentirebbe alle aziende di rimettere in moto i macchinari e riprendere le produzioni, il prima possibile, perché i mercati e le commesse non aspettano. Al Governo e alle istituzioni chiediamo invece di sospendere le tasse e le cartelle per almeno un anno. Venti giorni non bastano. Così come chiediamo alle banche di rendere immediatamente operativi le moratorie e il plafond per il credito agevolato, secondo gli impegni presi nel corso della riunione organizzata da Confindustria la settimana scorsa a Nuoro tra imprese, banche e Confidi. All’Unità di crisi regionale sulle attività produttive, presieduta da Franco Manca e riunita oggi a Cagliari, chiediamo infine il massimo della rapidità e della concretezza negli interventi a favore delle aziende colpite.
Da parte dalle imprese c’è la forte volontà, ribadita anche dalla famiglia Contu all’indomani della tragedia, di far ripartire le aziende. E per farlo servono aiuti tangibili subito. Non possiamo lasciarli soli. Ecco perché nel nostro piccolo, come Associazione, abbiamo proposto di destinare le risorse raccolte con la sottoscrizione attivata da Confindustria e sindacati alle imprese direttamente danneggiate. La ripresa delle attività delle aziende non può essere ritenuta secondaria. Essa è una priorità per il territorio, così come è indispensabile procedere subito al ripristino della rete viaria, che in provincia di Nuoro ha riportato danni per 70 milioni di euro sui 90 complessivamente stimati, considerando anche che i danni alla viabilità hanno importanti ripercussioni sulla logistica di tutte le aziende anche quelle non direttamente colpite dall’evento.
Roberto Bornioli
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