Un progetto obsoleto
Sorprende, quando un’ Associazione di imprenditori rilancia un progetto già cestinato dalla Pubblica Amministrazione per via delle numerose contestazioni dei Comuni. Nessuna delle numerose Associazioni intervenne positivamente per riaprire un tavolo tecnico per una nuova trattativa atta per rispolverare quel contestato progetto del Parco del Gennargentu. Ebbene, l’esame del Parco era stato riproposto da l’A.P.A.N. Sardegna in occasione del Convegno “la fuga dei cervelli” nell’2012, per capire se c’erano le premesse di un rilancio dell’economia del Nuorese.
In quell’occasione si ribadiva l’urgenza di riprendere allo studio il decreto ministeriale che approvava il progetto del parco e darne pratica attuazione, creando uno “staff” di esperti Agronomi Forestali, di ricercatori e di cultori della materia. La messa in opera di detto progetto significava dare lavoro a centinaia di persone, valorizzare le zone interne della Barbagia, lo sviluppo del turismo e dell’agro alimentare. Significava infine, invogliare i giovani a non varcare il Tirreno e perderli definitivamente ma arrestare la loro fuga per un sicuro posto di lavoro in loco.
Era il periodo più indicato per una ripresa del dialogo sulle tematiche legate al parco del Gennargentu. I giovani laureati speravano su questa proposta, intenzionati a studiare un nuovo rilancio attraverso piccoli progetti a misura d’uomo potenziandoli negli anni.
Condivido in pieno il parere del Sindaco di Siniscola Rocco Celentano, che appoggia l’intervento della Confindustria ma se si fosse mosso nel 2011 a favore della proposta avanzata dall’A.P.A.N., forse qualcosa si sarebbe già realizzata.
Il Vescovo di Nuoro monsignor Masia Mosè, ha evidenziato che ” nella nostra comunità c’è un individualismo esagerato” che non lascia spazio al dialogo partecipato che è il fulcro per ogni intenzione di crescita. Ma le parole del Vescovo, in molti contesti non hanno sortito l’effetto sperato.
Il Presidente di Confindustria Roberto Bornioli, ad esempio, di recente, nonostante attraverso la stampa aveva dichiarato di “essere aperto al dialogo e a un percorso condiviso in grado di dare risposte al territorio” non ha concretizzato tali promesse se ci riferiamo al progetto sul “Parco del Gennargentu”. In questo caso, l’Associazione degli Industriali si è attivata a distanza di anni, chiedendo la messa in discussione di tale proposta in modo individualistico e senza nessuno spazio alla discussione partecipata snobbando profondamente i portatori di interesse e tutte le comunità legate al Gennargentu. Ciò è stato immediatamente recepito dai Sindaci che fermamente hanno bocciato una proposta che non li rappresentava e in particolar modo non rispecchiava il loro modello di sviluppo. Ma se la proposta è unitaria e condivisa con le Associazioni di Categoria, in particolar modo con quelle degli agricoltori, si può addivenire ad un accordo di massima, rivisitando e modificando progetti, regole e imposizioni, senza nulla togliere alle vecchie tradizioni agro pastorali.
Siamo pronti a un dialogo aperto fra associazioni per un confronto su quanto si può insistere sul parco, studiando un protocollo d’intesa con le parti interessate del territorio del Gennargentu, da presentare alle Istituzioni.Se si continua con l’individualismo non si concretizzerà mai nulla e in questo momento occorre unità, con decisioni condivise, se vogliamo ottenere più attenzione ai problemi del nostro territorio e per avere più risultati occorre una sola forza, l’unione.
Direttore Apan Gian Franco Seddone