Oniferi ha festeggiato ieri il suo quinto centenario
In paese i centenari sono ormai cinque e una di loro, tra l’altro, è proprio la sorella dell’ultimo festeggiato, Tziu Peppe Murgia, che ha spento le sue 100 candeline il 21 ottobre scorso.
Era il 1951, mentre ministro dell’interno era Antonio Segni, nacque l’ETFAS (Ente per la Trasformazione Fondiaria e Agraria in Sardegna), ambizioso progetto che si proponeva l’esproprio delle terre incolte, la bonifica, la creazione di infrastrutture e infine l’assegnazione ai coloni dei poderi. Ogni assegnatario aveva l’obbligo di coltivare il podere e di produrvi un raccolto sufficiente al sostentamento del proprio nucleo familiare
A Oniferi, il progetto prese forma in località Sos Eremos, dove nel 1956 furono assegnati dodici appezzamenti di terra (ognuno dei quali già l’anno successivo sarebbe stato dotato di casa di abitazione e nella zona sarebbe sorto anche un edificio scolastico, che all’occorrenza si sarebbe prestato anche allo svolgimento delle funzioni chiesastiche) ad altrettante famiglie di coloni.
Tziu Peppe fu uno dei primissimi a trasferirsi da Oniferi a Sos Eremos (e oggi è l’unico ancora vivente dei dodici capofamiglia), insieme alla moglie Lavinia Deiana, classe 1922, presa in moglie il 25 settembre 1952.
Oggi vive ancora in quella casa, circondato dall’affetto dei tre figli Pinuccia, Raffaele e Marinella.
Nei giorni in cui festeggia il centesimo compleanno tutta la comunità di Oniferi gli si è stretta intono in manifestazioni d’affetto, lui, con voce rotta dalla commozione ringrazia tutti, quasi incredulo di aver raggiunto un traguardo così importante, e con memoria lucidissima a ognuno di essi, dopo averlo riconosciuto, ricorda qualche aneddoto della vita.
Alla domanda su quale sia il segreto di tanta longevità lui risponde senza indugio alcuno e senza aggiungere altro: ho lavorato tanto! Senza risparmiarmi!
Domenica scorsa, una festa alla quale ha partecipato tutto il paese, compresa anche la sorella ultracentenaria Filomena, ha chiuso con una messa solenne la ricorrenza.
Salvatore Novellu