Niente elfi secolari, né draghi iracondi, ma due amici che esplorano le straordinarie oscurità della stregoneria, circondati da spiriti, fantasmi e creature soprannaturali. Così si dischiude il romanzo di Gabbo Massidda.
Una scrittura incalzante ed evocativa, limpida e accattivante, che non richiama i grandi classici come l’immancabile (ma asfissiante) Tolkien, tanto meno la pretenziosa Le Guin, ma è di gran lunga superiore alla Rowling (Harry Potter, per intendersi…) e seducente come Garcia&Stohl (Beautiful Creatures, da poco trasposto al cinema).
Una vasta schiera di appassionati sta già aspettando l’uscita del primo romanzo della trilogia Silver Ash e l’autore incontra il pubblico nell’accogliente spazio messo a disposizione dalla Caffetteria Cioccolatteria Due Archi in via La Marmora. Una volta letti i primi capitoli del libro, il gruppo di spettatori creatosi intorno ai lettori dei brani fremono e bramano di scoprire come (e quando) la narrazione proseguirà, anche a rischio di spoiler. Gabbo anticipa qualche cosa, ne cela astutamente altre, rivela molti meccanismi della magia di Silver Ash e demolisce freddamente alcune aspettative sentimentali (narrative) delle sue lettrici.
I Due Archi si riempono dell’entusiasmo dello scrittore, in attesa del meritato debutto.
Matteo Brotzu