Una curva maledetta gli ha strappato per sempre i suoi fratelli e, a un mese di distanza da quel tragico incidente (APPROFONDISCI), Giovanni Pintor lancia un’appello su Facebook: «mettete a norma una strada dove si contano più croci che curve, specialmente quel tratto che coincide con il 64esimo chilometro».
Giovanni Pintor il 25 dicembre era a bordo dell’auto assieme ai suoi fratelli Matteo e Francesco e come scrive «andavamo da mia nonna, la madre d mia madre». Tre fratelli e un cugino che serenamente il giorno di Natale stavano percorrendo la statale 129 che da Nuoro porta a Pattada: «il paese d’origine di metà della famiglia (dove abita la nonna materna ndr)». Al 64chilometro di quel tragitto un mese fa tutto si è fermato o meglio come spiega Giovanni all’inizio del post: «ho perso Matteo e Francesco, i miei fratelli».
Giovanni, allora, sul più famoso social network diffonde un hashtag rivolto all’ANAS #Adessobasta… sistemate quel tratto di strada che in poco tempo raggiunge oltre 3mila condivisioni e più di 4mila mi piace.
«Nel 2018 è semplice mettere a norma una strada che si rivela un tritacarne a giorni alterni, è meno semplice riavere due fratelli, due figli – scrive il giovane. Il proverbio recita “è meglio prevenire che curare”, io non posso più curare e ora spero che voi mi aiutiate a prevenire. Non voglio elencare ne le infinità di piccole cose che rendono questo tratto di strada pressoché illegale, ne la lista di uomini, donne e bambini che sacrifichiamo ogni giorno, Noi. Il tratto è di competenza ANAS; io con il vostro aiuto voglio far arrivare questo messaggio a chi di dovere per sensibilizzare e far riflettere, a prescindere dall’efficacia di questo gesto aiutatemi ad allargare il messaggio».
«#AdessoBasta… per Francesco, per Matteo, per Alessandro, per me, per noi, per tutti – conclude Giovanni. Mandiamoli al lavoro».
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